Accessibility Act 2025: un nuovo strumento di inclusione digitale

  • 6 Giugno 2025
  • Redazione Marketing24ore
  • 4 min read
Accessibility Act

Il 28 giugno 2025 segnerà un cambio importante per il mondo digitale europeo: entrerà ufficialmente in vigore il European Accessibility Act, una normativa che impone a siti web, app e servizi digitali di essere accessibili anche alle persone con disabilità. Un obbligo, sì, ma soprattutto un’occasione. Perché investire in accessibilità non significa solo mettersi in regola: significa migliorare la qualità del proprio sito, aprirsi a nuovi utenti e rafforzare la propria reputazione.

L’era digitale, ancora non accessibile per molti

Oggi più del 90% delle persone naviga il web ogni giorno, eppure quasi una persona su cinque in Europa vive con una disabilità permanente o temporanea (fonte: Eurostat). Parliamo di milioni di utenti che ogni giorno si scontrano con siti non fruibili: moduli impossibili da compilare, pulsanti invisibili, contenuti non leggibili dai lettori vocali.

L’obiettivo dell’Accessibility Act è proprio quello di colmare questa frattura digitale. E le aziende che scelgono di adeguarsi in tempo non solo evitano sanzioni, ma dimostrano sensibilità, innovazione e lungimiranza.

Ma il mio sito è già “moderno”: devo comunque preoccuparmi?

Sì, perché l’accessibilità non è una questione estetica o tecnologica, ma di struttura e contenuto. Anche un sito graficamente bello e “responsive” può risultare inaccessibile se:

  • non si può navigare solo con la tastiera,
  • i testi non sono leggibili da chi usa screen reader,
  • i colori non garantiscono un contrasto sufficiente per chi ha ipovedenze,
  • mancano descrizioni alternative per le immagini.

     

Un esempio concreto? Un e-commerce con un form di checkout che non può essere compilato da tastiera è inutilizzabile per molte persone. Oppure: un video promozionale senza sottotitoli è incomprensibile per chi ha una disabilità uditiva. 

Non solo regole ma un investimento strategico

Rendere il tuo sito accessibile significa poter raggiungere un pubblico più ampio, ma anche migliorare la UX in termini generali: un sito accessibile è più ordinato, più leggibile, più facile da navigare.

Numerose ricerche confermano che i siti accessibili:

  • abbassano il bounce rate (le persone restano più a lungo),
  • aumentano le conversioni (l’acquisto o la richiesta di contatto),

migliorano il posizionamento sui motori di ricerca, perché Google premia la chiarezza dei contenuti e la struttura semantica.

Accessibility Act

Accessibilità: cosa dice la normativa

Il testo dell’Accessibility Act richiede la conformità agli standard WCAG 2.1 livello AA, un insieme di linee guida internazionali che definisce cosa rende un sito accessibile. 

Sono criteri tecnici ma chiari, che riguardano:

  • la percezione del contenuto (testi, colori, audio, video),
  • la navigabilità e l’interazione,
  • la comprensibilità,
  • la robustezza tecnica (compatibilità con tecnologie assistive come i lettori vocali).

I settori più direttamente coinvolti dalla legge includono e-commerce, trasporti, banche, servizi pubblici online, ma la spinta all’adeguamento coinvolgerà progressivamente tutte le imprese che operano sul digitale.

“Vale anche per me?” — ecco alcune risposte alle FAQ più comuni

Se ho un sito solo per l’Italia, devo comunque adeguarmi?
Sì, la normativa è europea, ma riguarda anche i servizi digitali erogati nel singolo paese membro. Inoltre, la direzione è chiara: a livello nazionale molte legislazioni si stanno già allineando.

Ho un sito piccolo, devo preoccuparmi?
Anche un sito con poche pagine deve essere accessibile, soprattutto se rappresenta l’unico canale informativo o commerciale dell’azienda. Le dimensioni non giustificano l’inaccessibilità.

Basta installare un plugin per essere ok?
No. I plugin automatici possono migliorare alcuni aspetti visivi, ma non risolvono i problemi strutturali o semantici. L’accessibilità è una questione di codice, contenuti e progettazione. Richiede un intervento professionale.

Quindi cosa possiamo fare, in pratica?

Il primo passo è sapere dove ti trovi. Una prima consulenza con uno specialista nel settore di competenza può dirti cosa funziona, cosa va migliorato e con quale priorità. 

Adeguarsi all’Accessibility Act non è un costo da evitare, ma un investimento che migliora il tuo sito sotto ogni aspetto: legale, tecnico, commerciale e umano.

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